TikTok a rischio ban

Mar 29, 2023

TikTok è un'app di social media che consente di creare e condividere brevi video, della durata compresa tra 15 e 60 secondi, da personalizzare con un'ampia scelta di filtri, effetti, sticker e brani musicali.

Di proprietà della società tecnologica ByteDance con sede a Pechino, è stato lanciato nel 2017 come versione internazionale della popolare piattaforma cinese Douyin.

Il social è rapidamente salito alla popolarità globale dopo l'acquisizione di Musical.ly nel 2018, piattaforma particolarmente popolare negli Stati Uniti per i suoi brevi video sincronizzati con le labbra.

Da allora la crescita è stata esponenziale…

TikTok ha incassato quasi $ 4 miliardi di entrate nel 2021, principalmente dalla pubblicità. Il 2022 è stato invece chiuso con ricavi pari a $ 12 miliardi, secondo la società di ricerca eMarketer.

Si stima, inoltre, che entro il 2024 possa raggiungere i ricavi di YouTube.

Tra il 2018 e il 2022 ha attirato una media di 340 milioni di nuovi utenti attivi all'anno. Dopo aver raggiunto il miliardo di utenti sulla scia del "boom digitale" innescato dalla pandemia, TikTok ha superato Instagram per numero di utenti nel 2021.

TikTok è anche il social che coinvolge di più gli utenti. Sono circa 30 le ore che ragazzi e non trascorrono a scrollare foto e video al mese.

Le novità vincenti di TikTok sono state presto copiate da Meta e Alphabet.

Sia Facebook che Instagram che Snapchat hanno infatti introdotto i Reels. Anche YouTube ora permette di creare brevi contenuti video di qualche secondo.

Fin qui tutto rose e fiori, il problema è che TikTok è da anni che rischia costantemente di essere bannato negli Stati Uniti.

Donald Trump per primo ha preso di mira l'app come parte della sua strategia politica anti-cinese, minacciando di vietare il servizio a causa di presunti rischi per la sicurezza. 

Più recentemente gli Stati Uniti hanno bandito TikTok da tutti i dispositivi del governo federale a causa di crescenti problemi di sicurezza.

Una decisione è arrivata anche dalla Commissione Europea, che ha vietato ai suoi dipendenti l’utilizzo di TikTok sui dispositivi aziendali. 

Anche l'università del Texas ad Austin, una delle più grandi università pubbliche della nazione, ha bandito TikTok dall'utilizzo della rete wi-fi. Non si tratta di un caso isolato: infatti le università pubbliche di almeno cinque stati, tra cui l'Università di Auburn in Alabama, l'Università del Montana e le scuole del sistema universitario della Georgia, hanno vietato l'app.

TikTok, ha dichiarato il direttore dell'FBI Christopher Wray all'inizio di dicembre, è controllata dal governo cinese e ciò è una preoccupazione per la sicurezza nazionale.

In modo particolare, i regolatori statunitensi sono scettici su TikTok per due motivi principali:

  1. Sorveglianza: la Cina può richiedere dati a qualsiasi azienda cinese, inclusa la società madre di TikTok ByteDance, che potrebbe utilizzare l'app per spiare gli utenti americani, i quali condividono dati personali
  2. L'algoritmo: i funzionari ritengono che potrebbe essere ottimizzato per manipolare gli utenti

Tuttavia, da parte di TikTok sembra persistere la volontà di smentire queste preoccupazioni.

La società sta infatti inviando tutti i dati dagli utenti statunitensi al partner commerciale Oracle. Il passo successivo è lasciare che Oracle e altre terze parti rivedano l'algoritmo di TikTok, con l’obiettivo di tenere sotto controllo eventuali manipolazioni.

"Sappiamo di essere tra le piattaforme più esaminate dal punto di vista della sicurezza e miriamo a rimuovere ogni dubbio sulla tutela dei dati degli utenti statunitensi", ha detto Albert Calamug, responsabile della politica statunitense di TikTok.

TikTok vuole muoversi rapidamente, ma il futuro potrebbe essere incerto.

Se il social dovesse essere bannato negli USA si tratterebbe di una grossa perdita per ByteDance, vista l’importanza del mercato americano.

Ma si tratterebbe anche di una grossa perdita per i cittadini statunitensi, dato che TikTok ha ora 150 milioni di utenti mensili negli Stati Uniti, equivalenti al 45% della popolazione.

Inoltre, un possibile ban potrebbe far scendere l'apprezzamento della classe politica da parte dei più giovani, che sono già molto restii al voto. Solo il 27% degli americani sotto i 30 anni ha votato nelle ultime elezioni di metà mandato.

Un modo per evitare che il peggio accada?

Che ByteDance trovi un acquirente per TikTok. Ma si tratterebbe di una soluzione a cui Pechino ha già detto di opporsi e di non approvare.

Intanto, nell’ultima settimana abbiamo assistito ai tentativi del CEO Shou Chew di salvare dal ban statunitense TikTok.

In occasione di una testimonianza davanti a un comitato della Camera dei Rappresentanti Chew ha infatti sostenuto che l'app di video virali sarà mantenuta "libera da qualsiasi manipolazione da parte di qualsiasi governo”.

A trarne un beneficio da un possibile divieto di TikTok potrebbero invece essere i rivali americani del social media cinese, con i loro servizi di Instagram Reels, YouTube Shorts e Snapchat Spotlight.

Ce la farà TikTok nell’impresa di essere accettata negli Stati Uniti?