Shrinkflation

May 18, 2022

No, oggi non ti parliamo di come fare degli ottimi rigatoni alla carbonara, ma di una tecnica che viene spesso utilizzata per far credere ai consumatori che i prezzi non siano aumentati.

In effetti è così, i prezzi sulla carta non sono aumentati ma a livello unitario però sì. Quello che accade è che stai pagando lo stesso prezzo acquistando però meno prodotto.

L’esempio sopra raffigurato con l'immagine delle due confezioni di pasta penso renda l’idea.

Stesso prezzo, quantità minore.

‎Ormai lo sappiamo tutti, l'inflazione è ovunque.

Dopo anni in cui i prezzi crescevano del 1%, massimo 2% annualmente, ora ci troviamo con la stessa crescita, stavolta però a livello mensile.
I consumatori se ne stanno accorgendo e le probabilità che comincino a cambiare le loro abitudini di acquisto aumentano.

Proprio per questo, molte aziende utilizzano una tecnica che prende il nome di Shrinkflation, (termine anglosassone composto verbo “shrink”, restringere, e “inflation”) che non consiste in altro che vendere lo stesso prodotto, allo stesso prezzo, ma in confezioni più piccole.

Ci hai mai fatto caso?

Questa tecnica, definita in italiano con il termine sgrammatura, non viene messa in atto solo con prodotti come la pasta o le tavolette di cioccolato, ma la si può osservare anche nei ristoranti, dove spesso viene effettuata una modifica al menù, sia nella quantità che nei prodotti utilizzati (e quindi nella qualità).

Gli Chef infatti possono riformulare un piatto per rimuovere ingredienti costosi o dargli un nuovo nome e prezzo.

Le aziende si giustificano però dicendo che i ridimensionamenti avvengono in realtà per altri motivi.

Ad esempio, Mondelez, multinazionale statunitense attiva nel settore alimentare, ha dichiarato che il taglio delle dimensioni delle barrette di cioccolato fa parte di una campagna proattiva per aiutare a combattere l'obesità.

Gatorade, di proprietà di PepsiCo, ha affermato che la riduzione del 14% delle dimensioni delle sue bottiglie di bevande sportive rientra in una più ampia riprogettazione del prodotto al fine di renderle "più aerodinamiche" e "più facili da afferrare".

O ancora, Hyatt (insieme alla maggior parte delle altre catene alberghiere) incoraggia il riutilizzo degli asciugamani come strategia per ridurre l’emissione di carbonio.

Il fenomeno è ampiamente diffuso anche in Italia, dove le associazioni dei consumatori hanno recentemente deciso di denunciare questo fatto.

Il Codacons, l'associazione che tutela i consumatori, ha presentato un esposto all'Antitrust e a 104 Procure della Repubblica, chiedendo di aprire indagini volte a verificare se questa prassi sia legale o se invece possa essere considerata una truffa a danno dei consumatori.

Un caso passato alla cronaca nel 2010 è stato quello del Toblerone, barra di cioccolato prodotta da Kraft.

In quegli anni, per fronteggiare l’aumento del costo del cacao, i produttori decisero di abbassare la quantità da 200 a 170 grammi per poi scendere addirittura a 150 grammi nel 2016, pur mantenendo inalterato il prezzo del prodotto.
Secondo una recente indagine Istat, i casi di shrinkflation registrati all’interno di mercati, rivenditori e supermercati italiani sono stati almeno 7.306.

Sicuramente queste tecniche continueranno ad essere utilizzate anche in futuro, perlopiù applicate a prodotti difficilmente smascherabili, come ad esempio i rotoli di carta igienica, la cui lunghezza è difficile da stimare.

Ora che però sei a conoscenza di questa tecnica potrai sicuramente identificarla e cercare di non cadere nel tranello.