Nichel: +100% in 18 minuti, perché si è sfiorato il disastro

Oct 26, 2022

Se alla parola short squeeze ti torna in mente il rialzo parabolico avvenuto su Gamestop e AMC, sei sulla buona strada, ma questa volta non parliamo di una meme stock, bensì di una materia prima.

In questo focus approfondiamo cosa è accaduto l’8 marzo 2022 sul mercato del Nichel e fidati… si è sfiorato il disastro.

Iniziamo.

Al London Metal Exchange (LME), la borsa dei metalli non ferrosi più importante del mondo, la mattina dell’8 marzo era iniziata come una classica giornata di contrattazioni sui mercati.

Ad eccezione, però, di una materia prima.

Nella seduta del giorno precedente il prezzo del nichel era infatti già aumentato del 66%, attestandosi a $ 48.078. All’apertura del mercato dell’8 marzo il prezzo è poi schizzato oltre i 100.00 dollari a tonnellata. Com’è successo?

Il nichel è una materia prima che riguarda l’intera economia. Il metallo si trova infatti in tutte le nostre case ed è uno dei materiali più importanti per la produzione di batterie per veicoli elettrici. Un suo aumento dei prezzi può creare non pochi problemi.

Ed è infatti quello che è accaduto in questa situazione.

Nei primi giorni di Marzo, i timori di una stretta sulle forniture della Russia, il terzo più grande produttore di nichel al mondo, avevano spinto il prezzo del metallo verso l’alto.

È da considerare come molti commercianti e minatori di nichel aprono posizioni ribassiste, come forma di protezione per le loro scorte fisiche del metallo. Si assicurano perciò da un eventuale calo del prezzo della materia prima.

Questa volta però, i prezzi sono aumentati bruscamente e chiunque detenesse un posizione corta si è trovato costretto a chiuderla il più velocemente possibile, facendo così incrementare a sua volta la domanda sul bene.

Ed è proprio questo quello che accade quando si parla di Short Squeeze, cioè quando vengono “spremute” le posizioni ribassiste a causa di una forte pressione al rialzo sul prezzo.

In questa specifica situazione tutti gli operatori che avevano aperto delle posizioni short contro il nickel, vedendo incrementare il prezzo molto bruscamente, si sono trovati davanti ad un bivio: aumentare i margini richiesti per mantenere aperta la posizione ribassista o chiudere l’operazione in perdita.

In molti hanno optato per la seconda opzione, dati gli ampi margini richiesti per rimanere in gioco. Di conseguenza la chiusura di posizioni short comporta il riacquisto del titolo precedentemente venduto, spingendo ulteriormente al rialzo il prezzo.

Se vuoi approfondire la tecnica dello short selling ti lascio un video uscito sul canale YouTube.

Tutto ciò ha messo molti commercianti di nickel in grosse difficoltà.

Un esempio è Xiang Guangda, meglio noto come "Big Shot", proprietario del gruppo Tsingshan, uno dei più grandi produttori di nichel al mondo. Xiang, che negli ultimi mesi aveva costruito una grossa posizione short sul metallo, si è trovato con l’acqua alla gola quando i broker hanno iniziato a chiedergli ulteriori margini per evitare la chiusura forzata delle sue posizioni.

Tanti altri produttori si sono trovati nella stessa condizione, tanto che il LME ha preso la decisione, senza precedenti, di annullare tutte le negoziazioni riguardanti il nichel che hanno avuto luogo la mattina dell’8 marzo. In accordo con quanto riportato da Bloomberg, si parlerebbe di 3,9 miliardi di dollari.

Il prezzo è stato così congelato al di sotto del massimo storico raggiunto, dal momento che i broker stessi non sarebbero stati in grado di pagare le loro richieste di margine a quei prezzi.

Secondo alcune indiscrezioni, quattro o cinque dei broker membri del LME sarebbero potuti fallire, creando uno shock che avrebbe potuto devastare l'industria globale dei metalli.

Come ha dichiarato lo stesso London Metal Exchange due giorni dopo l'accaduto: “Il movimento dei prezzi dell'8 marzo ha creato un rischio sistemico per il mercato”.  

Nonostante la decisione di bloccare la compravendita sul nichel, diversi clienti non sono comunque riusciti a far fronte al margine richiesto, pari a circa $ 500 milioni

Alcuni esperti ritengono che dopo ciò che è successo, per il London Metal Exchange il futuro apparirebbe ora incerto. 

Tuttavia, è da sottolineare come il LME abbia resistito a numerosi scandali nei suoi 145 anni di storia. Un provvedimento simile era infatti già stato preso nel 1985, durante quella che fu definita “la crisi dello stagno, che causò il fallimento di molti broker.

A rendere la situazione per il LME ancora più complicata è l’azione legale impugnata dall’hedge fund statunitense Elliott Management, che ha citato in giudizio proprio l’Exchange londinese per oltre 456 milioni di dollari a seguito della decisione di annullare le negoziazioni di nichel.

Se si osserva il regolamento, il LME non ha commesso nessuna irregolarità. Ha infatti il potere di sospendere o annullare le negoziazioni nell'interesse di mantenere un mercato equo e ordinato.