Moët Hennessy Louis Vuitton la prima azienda europea da $ 500 miliardi

May 03, 2023

LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton) è diventata la prima azienda europea a raggiungere una capitalizzazione di $ 500 miliardi.
La nota società del lusso è inoltre l'unico nome europeo tra le prime 10 aziende al mondo per valore di mercato, una lista dominata dai gruppi tecnologici statunitensi con in cima Apple. Il gruppo francese è al decimo posto, davanti a Visa e appena dietro a Tesla.Ma prima di entrare nel vivo, un po’ di storia…

LVMH, società multinazionale francese specializzata nel settore del lusso, è stata fondata nel 1987 dalla fusione di Moët et Chandon, Hennessy e Louis Vuitton.

Negli anni successivi, la società ha acquisito numerose altre aziende, tra cui il marchio di moda Christian Dior, Fendi, la gioielleria Bulgari, il marchio di valigeria Rimowa e molti altri. 

Poi, nel 2019, è stato il turno del gioielliere americano Tiffany & Co. rilevato per $ 16,2 miliardi (operazione che si è conclusa solo nell'ottobre 2020), diventando così la più grande realtà del lusso al mondo.

Oggi il gruppo è composto da oltre 70 marchi tra case di moda, profumi, cosmetici, orologi e gioielli di lusso, tra cui i più noti Louis Vuitton, Dior, Givenchy, Bulgari, Fendi e Tiffany. La società ha una presenza globale con oltre 4.800 punti vendita in tutto il mondo e un fatturato annuo di quasi 80 miliardi di euro (dati del 2022).

L'azionista principale non poteva che essere Bernard Arnault che la controlla sia direttamente (5%) che indirettamente tramite la Christian Dior SE (42%). Complessivamente la Arnault Family Group, la holding di Bernard Arnault, ha il controllo del 46,84% delle azioni con il 63,13% dei diritti di voto.

Tornando a noi, negli ultimi mesi LVMH, beneficiando delle riaperture del mercato cinese e del miglioramento delle prospettive economiche di Pechino, ha raggiunto il traguardo storico dei $ 500 miliardi di capitalizzazione.

Nei primi tre mesi dell’anno, la società ha riportato un aumento dei ricavi del 17%.

Louis Vuitton, il marchio di punta di LVMH, è diventata una pietra miliare globale, costituendo il primo marchio di lusso al mondo con oltre 20 miliardi di euro di ricavi annui a gennaio.

Il traguardo della top 10 ha inoltre permesso al fondatore Bernard Arnault di raggiungere un patrimonio di $ 208 miliardi, diventando a 74 anni l'uomo più ricco del mondo, davanti a Elon Musk.Complessivamente tutto il settore ha avuto ottime performance. La rivale francese Hermès ha riferito che le vendite globali sono aumentate di quasi un quarto nello stesso periodo.

Il mercato del lusso viene spesso definito come un settore che non conosce crisi.

E in effetti è così…

Nonostante la maggior parte delle aziende abbia subito un duro colpo in Cina alla fine dello scorso anno, a causa delle continue restrizioni per il Covid, il settore si è immediatamente ripreso, come dimostrano i risultati riportati da LVMH nei primi 3 mesi dell’anno.

Durante le restrizioni, i consumatori cinesi hanno comunque rappresentato circa il 20% dei ricavi del reparto lusso, rispetto a un terzo della quota di mercato che detenevano prima.

Con le riaperture e con la completa ripresa dei viaggi nella seconda metà dell’anno, molti analisti stimano che questa cifra possa facilmente essere nuovamente raggiunta e superata.

Gli esperti sono invece più cauti sulla crescita negli Stati Uniti. Per Morgan Stanley la spesa per il lusso diminuirà infatti sia in Europa che oltreoceano nel 2023.

Un altro fattore che ha dato filo da torcere a molte aziende è stato senza ombra di dubbio l’inflazione.

Anche in questo caso, il settore del lusso non sembra averne risentito, dato che la spesa è fortemente aumentata negli ultimi mesi a 353 miliardi di euro.Nel 2022 le vendite dei beni di lusso personali sono state superate solo dalle auto di fascia alta.Un quesito chiave per il settore nel corso del 2023 è se la ripresa della domanda cinese sarà sufficiente a compensare il rallentamento della spesa in Occidente.

Gli Stati Uniti sono per ora il principale mercato del lusso, anche se si prevede che la Cina possa rappresentare entro il 2030 il 60% della spesa nel settore.

Guardando al mercato, l'indice S&P Global Luxury Index (al cui interno troviamo società come LVMH, Hermès, Kering, Ferrari e Estee Lauder) negli ultimi 5 anni ha ottenuto le stesse performance, lievemente migliori, dell’indice S&P 500.  Si tratta, quindi, di un settore che difficilmente potrà essere acquistato a prezzi scontati, poiché la domanda dei consumatori rimane pressoché costante in qualsiasi scenario economico. Non a caso viene definito un settore “immune” alle crisi.

D'altra parte, proprio grazie alla stabilità delle aziende che ne fanno parte, può rappresentare una valida alternativa nei momenti di turbolenza finanziaria.