L'S&P500 ci sta mentendo?

May 24, 2023

Apple: +38%

Microsoft: +33%

Amazon: +36%

Nvidia: +115%

Queste sono le performance a dir poco sorprendenti che i primi 5 titoli appartenenti all'indice S&P500 hanno ottenuto da inizio anno.

Eppure, qualcosa non torna…

L'indice S&P500 non ci starebbe infatti raccontando appieno cosa sta realmente accadendo nell’economia e nei mercati.

In questo focus andremo a guardare il dietro le quinte dell’indice e scopriremo il perché.

Iniziamo!

L'indice S&P500 lo conosciamo tutti, si tratta del più famoso e influente strumento di misurazione dell'economia e dei mercati finanziari al mondo. 

Fondato il 4 marzo 1957 dall'agenzia di rating Standard & Poor's, rappresenta un paniere ponderato delle 500 più grandi aziende quotate negli Stati Uniti.

Ma cosa lo rende così importante e rilevante per gli investitori? 

Innanzitutto, la sua composizione rappresenta un'ampia gamma di settori e industrie, offrendo una panoramica completa dell'economia americana. Questo lo rende uno strumento di riferimento affidabile per valutare le tendenze e le performance del mercato azionario.

L'indice si distingue inoltre per la sua metodologia di calcolo. Questo vuol dire che le aziende componenti sono selezionate in base alla loro capitalizzazione di mercato, ovvero il valore totale delle loro azioni in circolazione moltiplicato per il prezzo di mercato. 

Ciò assicura che le aziende più grandi abbiano un peso maggiore nell'indice, riflettendo la loro importanza nell'economia.

Questo è un concetto molto importante da tenere a mente e dopo capiremo il perché.
Attualmente circa il 20% dell’indice è composto da solo 5 aziende.

Insieme Apple e Microsoft (le prime due) rappresentano quasi il 14% dell’indice, rispetto al 6% dal 2015 al 2019 e di circa l'8% dal 2020 al 2022.

Mai in passato le prime due aziende hanno avuto un peso così rilevante…

Come puoi ben capire, un singolo movimento al rialzo o al ribasso di queste azioni ha un forte impatto sull’intero mercato.

Per farti capire l'entità che questi colossi hanno, Apple ha raggiunto una capitalizzazione di mercato superiore all'intero indice Russell 2000, che è composto da oltre 2000 aziende di piccola capitalizzazione. 

In altre parole, Apple, da sola, vale più di 2000 aziende.

Inoltre, queste big stanno riacquistando azioni proprie a ritmi molto sostenuti.

Alphabet e Apple hanno annunciato piani di buyback pari rispettivamente a $ 70 miliardi e $ 90 miliardi. Nel caso di Alphabet si tratta del 5,5% della propria capitalizzazione di mercato.

Anche questo ha sicuramente un impatto importante sull’andamento del titolo. 

Immagina che ogni qualvolta che qualche investitore voglia mettere in vendita azioni di Apple ci sia pronta dall’altra parte Apple stessa a tenere alta la domanda di acquisto. 

Diventa praticamente impossibile far crollare il titolo e la capitalizzazione di queste aziende continua a prendersi spazio nel più ampio mercato. 

Per avere una visione più chiara di ciò che sta succedendo, proviamo a guardare l’andamento dell’indice S&P500 dando lo stesso peso (equal weight) a tutte le società, indipendentemente dalla loro capitalizzazione di mercato. La storia che questo indice ci racconta è un'altra…

L’indice equal weighted è fermo da inizio anno. 

Questo cosa vuol dire?

Che la spinta al rialzo del mercato negli ultimi mesi è stata trainata solamente da un piccolo gruppo di azioni.

In altre parole, si tratta di una crescita del mercato “non sana”. 

Entrando ancora di più nello specifico, solo il 29% delle azioni sta sovraperformando l’indice complessivo.

Per farti capire l’entità di questo evento, possiamo osservare il grafico sottostante che mostra come negli ultimi 52 giorni di negoziazione l’indice “classico” abbia sovraperfomato la versione equal-weight del 7,52%.

In passato, altre 3 volte questo spread è stato così ampio

  1. Crash del 2020 (COVID);
  2. Crisi finanziaria del 2008;
  3. Tech mania alla fine del 1999;

Insomma, dei precedenti non del tutto rassicuranti…

Un altro valore che possiamo osservare è il numero di aziende che si trova al di sopra della media mobile a 20 giorni

Monitorare questo indicatore, in breve, ci permette di verificare se un titolo è in un trend rialzista o meno nel breve termine.

Al momento, solo il 46% delle aziende dell'S&P500 ha un prezzo sopra questa media, e questo suggerisce ancora una volta che la crescita del mercato è stata accompagnata da una manciata di titoli.

Quindi come fare?

Per avere una panoramica più realistica dell’andamento dell’economia statunitense possiamo utilizzare il già citato Russell 2000, che rappresenta un paniere di 2000 aziende a piccola capitalizzazione.

A differenza di alcuni colossi appartenenti all’indice S&P 500, che hanno un business mondiale, le aziende del Russell concentrano invece le proprie attività principalmente all’interno dei confini americani. 

Queste aziende ci permettono quindi di avere un quadro più chiaro della situazione economica.

Anche in questo caso vediamo che l’indice ci mostra un’altra storia, essendosi disaccoppiato dall’andamento del S&P500 e trovandosi agli stessi livelli di inizio anno.

Insomma, la forza di questi colossi ci sta facendo perdere l’attenzione sull’andamento dell’economia statunitense nel suo complesso.

Prima di lasciarti, voglio porti davanti a questo quesito, di cui nessuno può aver risposta e che però fa riflettere. 

Guardando questo grafico che mostra le prime 10 aziende appartenenti all’indice S&P500 nel 1990, quindi solo 30 anni fa, notiamo che nessuna è oggi tra le top 10.

Che ne sarà tra 15/20 delle big attuali? Sono ormai radicate in troppi settori da poter essere soppiantate o arriverà anche il loro turno?