Il primo semestre dell’anno si è concluso, cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Jul 20, 2022
 
Con la fine di maggio siamo arrivati al giro di boa del 2022 e possiamo quindi iniziare a fare alcune considerazioni di metà anno.

Cosa è successo nei primi 6 mesi dell'anno, cosa aspettarsi dal prossimo semestre?

Il 2022 è stato finora un anno molto difficile per tutte le asset class.
I mercati azionari sono ufficialmente entrati in bear market.

Nonostante i rendimenti obbligazionari negli ultimi mesi siano aumentati, il che potrebbe ricominciare a dare nuovo appetito ai Bond, la correlazione tra obbligazioni e azioni rimane ancora a valori molto alti.
Se dovesse finire così, si tratterebbe infatti di una delle peggiori annate per le obbligazioni.
E di conseguenza lo sarebbe anche per un classico portafoglio 60-40.
 Osservando il Bloomberg Commodities Index notiamo come le materie prime in generale abbiano avuto un rialzo del 18% nella prima metà del 2022.

Interessante osservare come le stesse siano aumentate di circa il 22% anche nella prima metà del 2021.

‎I prezzi del petrolio
sono allo stesso modo saliti del 40%, ma anche in questo caso meno di quanto fossero già aumentati nel 2021.
 Nell’ultimo mese abbiamo però assistito ad un’inversione del petrolio e di altre materie prime, soprattutto di quelle industriali.
 Sotto alcuni punti di vista un rallentamento delle materie prime potrebbe indicare una frenata dell'inflazione.

Come si riscontra da questo grafico, petrolio e inflazione tendono di fatto a muoversi in parallelo.
 Per quanto riguarda l’oro, che molti potrebbero ritenere un asset di protezione dai crolli dei mercati e soprattutto dall'inflazione, da inizio anno è praticamente fermo allo 0%.

Per capire il perché, dobbiamo guardare ai rendimenti reali (rendimenti nominali-inflazione).

Come possiamo notare dal grafico che segue, l'oro è inversamente correlato ai rendimenti reali, che da inizio anno hanno avuto una tendenza rialzista. Di conseguenza non potremo che aspettarci queste performance dall'oro.
 Inoltre, l’oro è quotato in dollari e il rafforzamento del dollaro in atto da inizio anno sicuramente non è d'aiuto.
 Un vero bagno di sangue l’abbiamo invece osservato nel mondo crypto. Bitcoin è sceso del 59% nella prima metà dell'anno, registrando il peggior inizio di sempre (peggio del calo del 57,99% riportato nel 2017). Ethereum è invece crollato del 72%.
 
Qualcosa avrà ottenuto dei buoni rendimenti?

Nel mercato azionario solo il settore energetico è in positivo da inizio anno, viceversa quello che è sceso di più è il settore dei Consumer Discretionary.
 
 
Cosa aspettarsi dal prossimo semestre?

Le variabili in gioco sono ancora tante. 
Una decelerazione dell’inflazione potrebbe spingere le Banche Centrali a rallentare l’aumento dei tassi di interesse e questo potrebbe dare nuova serenità ai mercati. Viceversa, come abbiamo visto con l’ultima lettura del CPI di giugno al +9,1%, la Fed potrebbe essere ancora più Hawkish.

A fine giugno l'indice S&P 500 era in calo del 20%, indicando questo appena passato come il peggior primo semestre di qualsiasi anno dal 1970.

C’è però, forse, una buona notizia.
Come mostra la tabella di seguito, a grandi cali sono sempre seguiti grandi rimbalzi. Storicamente infatti, quando nella prima metà dell’anno il mercato subiva cali uguali o superiori al 15%, si è assistito ad un successivo rialzo, in media, del 23.7%.
 Un'altra variabile da monitorare è la questione recessione. Sono infatti diversi gli analisti che negli ultimi mesi hanno stimato alte possibilità di ricadere in questo scenario economico.
 D’altra parte, se così non dovesse essere, potremmo andare in contro ad una situazione migliorativa, anche sui mercati.