Il primo semestre dell’anno è finito. Cosa aspettarsi dai prossimi mesi?

Jul 05, 2023

Con la fine di giugno siamo arrivati al giro di boa del 2023 e possiamo quindi iniziare a fare alcune considerazioni di metà anno.

Cosa è successo nei primi 6 mesi dell'anno e cosa aspettarsi dal prossimo semestre?

Al 31 giugno del 2023 queste sono le performance delle principali asset class

Che dire? Un’ottima annata fino ad ora. 

Soprattutto considerando che a inizio anno erano in molti ad essere scettici sui possibili ritorni del mercato azionario nel corso di quest'anno, come dimostra questa foto di Bloomberg datata dicembre 2022.

Nulla è ancora certo, chiaro, ma per ora il trend sembra essere stato un altro.

Le performance positive registrate finora sono ancora più sorprendenti se consideriamo gli eventi come il crollo di Silicon Valley Bank e Signature Bank.

A soffrire è stato invece il reparto obbligazionario, data la molta incertezza che persiste sulla traiettoria futura dei tassi di interesse.

Non se la sono passate bene neanche le materie prime, dopo le ottime performance registrate invece nel 2022.

Dal punto di vista macro, la tanto temuta inflazione sta rallentando in tutte le economie sviluppate, anche se i livelli continuano a essere storicamente alti e lontani dall’obiettivo del 2%, fissato dei banchieri centrali.

La Germania, locomotiva d’Europa, è entrata in recessione tecnica trascinando con sé l'intera Eurozona

Non si può dire lo stesso degli Stati Uniti dove l’economia continua a rimanere forte.

Sul fronte del mercato del lavoro, nonostante i tanti licenziamenti nel settore tech, il tasso di disoccupazione rimane a valori storicamente molto bassi tanto nel vecchio continente quanto oltreoceano.Con questi dati alla mano non è certo un caso che la politica monetaria restrittiva della Fed e della BCE sia continuata, assieme ai tassi che sono saliti rispettivamente al 5,25% e al 3,5%.Tornando ai mercati, l’indice S&P 500 è ufficialmente uscito dal territorio di Bear Market, aumentando di oltre il 20% dai minimi di ottobre 2022. 

Così anche il Nasdaq Composite, in rialzo di oltre il 30%, registrando la sua migliore prima metà dell'anno dal 1983.Non possiamo dire però lo stesso del Russell 2000, indice della street economy statunitense che permette di testare più da vicino lo stato di salute dell’economia interna americana, che è in rialzo di solo il 7,8% da gennaio.

Gli attori principali del rally sono stati una manciata di grandi aziende tecnologiche, tra cui Apple, Amazon, Microsoft, Nvidia, Alphabet, Meta e Tesla.

Apple venerdì ha raggiunto una valutazione di mercato di oltre $ 3 trilioni, mentre il produttore di chip Nvidia ha quasi triplicato il prezzo dall'inizio dell'anno.

Dal punto di vista settoriale, i peggiori performer del 2022 sono diventati i migliori del 2023, tra cui i titoli appartenenti al settore “Information Technology”, in rialzo di oltre il 40% da inizio anno, a fronte di un calo del 27% registrato invece nel 2022.

Il settore “Energy”, dopo aver ottenuto un ritorno record l’anno scorso, è ora in declino del 4%.

Dando uno sguardo ai mercati europei, la situazione anche qui è positiva, con l’indice Euro Stoxx 50 in rialzo del 14%.

Non se la sta passando male nemmeno il nostro listino, in rialzo del 17%.

Il trend dei primi sei mesi dell’anno è stato sicuramente quello dell'intelligenza artificiale e anche a Wall Street non si parla d’altro. 

In questa immagine possiamo vedere quante volte sia stato citato il termine “AI” nelle ultime trimestrali delle aziende.

A proposito di utili, i primi tre mesi sono stati negativi, con Earnings in calo del 2%. 

La situazione cambia se si osservano gli utili delle aziende che ottengono più del 50% dei propri ricavi dagli Stati Uniti.

Bene, questo è ciò che è accaduto fino ad ora.

Ma cosa dobbiamo aspettarci invece dai prossimi mesi?

Le variabili in gioco sono ancora tante. La Fed dovrebbe proseguire con la sua campagna di rialzo dei tassi, così come la Bce.

Le prospettive di crescita economica rimangono positive e quello che le stime degli analisti stanno sempre di più dipingendo è uno scenario di soft landing, ovvero una situazione in cui l’inflazione rallenta senza che la disoccupazione aumenti così tanto da far entrare l’economia in una recessione profonda.

Nonostante ciò, in passato poche volte un rialzo dei tassi non è stato seguito da una recessione.

Dal punto di vista degli utili, il trend negativo visto in Q1 dovrebbe proseguire anche nel trimestre appena concluso, con un ulteriore calo del 6,5%, secondo le stime di Factset.

Tuttavia, con Q2 si dovrebbe raggiungere il bottom e da lì gli analisti si aspettano una crescita del +0,7% in Q3 e del +8% in Q4.

Per quanto riguarda i mercati, la storia ci mostra che lo slancio rialzista dei primi sei mesi dovrebbe proseguire.

Nello specifico, dal 1950, l’indice S&P 500, dopo un primo trimestre positivo, ha registrato un ulteriore rialzo medio del 6,0%

Inoltre, quando le performance del primo semestre sono state del 10% o superiori, come è accaduto ora, l'indice ha registrato un ritorno medio del 7,7%. Questi risultati positivi si sono verificati nell'82% dei casi.Non sono tuttavia da escludere possibili correzioni, anche se un primo semestre in verde ha storicamente portato a drawdown minori (-9,0%), a fronte di un drawdown medio del -13,1% quando il primo semestre è stato invece negativo. Complessivamente possiamo quindi dire che è stato un inizio anno al di sopra delle aspettative di molti analisti. 

I mercati hanno mostrato una particolare resilienza a eventi che avrebbero potuto creare molta volatilità. Quest'ultima (Indice VIX) rimane invece a livelli di massima tranquillità.

Tuttavia, i fattori che potrebbero creare degli shock improvvisi non sono ancora finiti.

Ad esempio, ci sono i tassi di interesse che potrebbero rimanere alti ancora a lungo, creando non poche problematiche per imprese e consumatori.

Possiamo quindi dire che non è ancora tempo di abbassare la guardia, soprattutto a fronte di diversi dati macro che mostrano segnali di un rallentamento dell’economia.