Fondi attivi d'investimento vs indice S&P: chi ha avuto la meglio?

Aug 10, 2022
I gestori dei più grandi fondi d'investimento al mondo saranno stati in grado di battere l’indice S&P? 

In altri termini, la gestione attiva del portafoglio sarà riuscita nell'impresa di sovraperformare l’andamento dell’indice di riferimento? 

Andiamo a scoprirlo in questo Focus!

Ricapitolando…

Nell’anno conclusosi, i mercati azionari americani, spinti dalle politiche monetarie accomodanti della Banca Centrale, hanno ottenuto performance ben più alte della media storica.

L’indice S&P 500, contenente le 500 aziende maggiormente capitalizzate negli Stati Uniti, ha guadagnato il 28,7% nel 2021. Se si prendono in considerazione invece gli ultimi 3 anni, si registra un rendimento impressionante del +90%.

Performance, queste, di tutto rispetto, che qualsiasi investitore avrebbe potuto ottenere investendo in un ETF che replica l’indice.

Ma andiamo ora invece a vedere come si sono comportati gli investitori istituzionali.

Nonostante gli ottimi risultati ottenuti da gran parte dei fondi, ben il 79,6% di essi ha sottoperformato l’S&P Composite 1500, indice che combina al suo interno i tre indici principali, ovvero l'S&P500, l'S&P MidCap 400 e l'S&P SmallCap 600, coprendo circa il 90% della capitalizzazione del mercato statunitense. 
 
Come si osserva dal grafico, una situazione peggiore per i gestori di fondi si è verificata solo nel 2011 e nel 2014.

Ma entriamo ancora di più nello specifico e osserviamo le diverse categorie.
 
Nell’ultimo anno, in 16 delle 18 categorie osservate, oltre il 50% dei fondi di investimento ha avuto performance peggiori rispetto al benchmark di riferimento. Addirittura, i Large Cap Growth Funds registrano una percentuale del 98,6%.  

Se poi si analizza non più il singolo anno ma si prendono in considerazione intervalli temporali più ampi, ad ottenere rendimenti peggiori dell'indice di riferimento sono tra l'85% e il 95% dei fondi.

Dal 1984 al 1998 solo 8 fondi su 200 hanno battuto l’indice Vanguard 500, che replica l’S&P 500. In altri termini, si ha meno del 4% di probabilità di scegliere il cavallo vincente.

Quando viene chiesto ai gestori il perché di questi rendimenti, spesso la risposta che si ottiene è legata al rischio.

Affermano infatti di ottenere rendimenti minori, garantendo tuttavia meno rischi e volatilità. Hanno l'obiettivo quindi di sovraperformare l’indice aggiustando i rendimenti per il rischio.


Tuttavia, i dati mostrano un'altra storia: la stragrande maggioranza dei fondi ha risultati peggiori anche considerando questa metrica.
Negli ultimi 20 anni il 95% dei fondi di investimento ha ottenuto dei rendimenti aggiustati per il rischio peggiori rispetto all’indice S&P Composite 1500.

Nello stesso arco temporale, dei 2236 fondi di investimento presenti due decadi fa, solo il 30% è riuscito a sopravvivere, gli altri invece sono stati chiusi o fusi tra loro.

Vedendo questi dati non sorprende che negli ultimi due anni siano usciti dai fondi attivi statunitensi di investimento azionario un totale di $ 400 miliardi, 
con la stragrande maggioranza dei capitali che si è poi riversata sugli ETF legati all'S&P 500.

Ad incidere su questi rendimenti, oltre alla chiara abilità del gestore del fondo, sono i costi, che intaccano qualsiasi successo da parte dei gestori attivi.

Il fondo comune di investimento attivo addebita costi pari all'1% annuo circa, rispetto allo 0,3% medio richiesto per gli ETF. Sul lungo termine questa differenza, che può sembrare minima, ha in realtà un impatto notevole.

In tutto ciò va considerato che il fondo d’investimento possiede una gestione totalmente differente rispetto a quella che può avere il piccolo investitore che fa stock picking.

I fondi gestiscono miliardi di dollari provenienti da molti risparmiatori e investitori e proprio per questo devono sottostare a determinate regole, il che dà loro molta meno libertà d'azione.

Anche osservando la situazione nel resto del mondo notiamo poche differenze. 

Prendiamo ad esempio l’Europa: nell'ultimo anno a sottoperformare l'S&P350 sono stati il 74% dei fondi. Se allarghiamo l’intervallo a 10 anni arriviamo all’83%. 
 
Dopo questa carrellata di dati e informazioni, lascio a te la scelta se affidare i tuoi capitali ad un fondo attivo di investimento.