Cosa nasconde il modello di business dei Broker a zero commissioni

Apr 14, 2022

Se non stai pagando un prodotto, allora vuol dire che il prodotto sei tu”.

Seguendo questo modo di dire molti Broker online sono riusciti a impostare un intero modello di business a zero commissioni.

Tali piattaforme approfittano infatti del pagamento derivante dal flusso di ordini, chiamato anche PFOF, per generare gran parte dei loro ricavi.

In breve, Broker come Robinhood vendono gli ordini effettuati dai loro clienti a un market maker, che non è altro che un intermediario finanziario che si assume il compito di garantire la negoziabilità dei titoli.

I market maker a loro volta eseguono tali operazioni e guadagnano dalla differenza tra l'importo a cui hanno pagato l'intermediazione e il prezzo a cui vendono le azioni in seguito, ovvero sullo spread tra il prezzo di acquisto e di vendita.

Parte di quel profitto viene poi versato al broker, come forma di ricompensa per avergli girato gli ordini.

La figura mostra appunto il meccanismo dietro il procedimento della vendita dei flussi di ordini.

Facciamo un esempio.

Poniamo caso che l’azione X sia disponibile in borsa a un prezzo di $10,02 per l’ordine di acquisto e $9,98 per l’ordine di vendita. I market maker, attraverso l’utilizzo di software ad alta frequenza, riescono però ad elaborare la stessa operazione a prezzi più vantaggiosi, $ 10,001 per l'acquisto e $ 9,999 per la vendita.

I broker si accordano così con i market maker per girargli gli ordini, i quali riusciranno ad offrire ai clienti un prezzo migliore per l’acquisto, ad esempio $ 10,01 e un prezzo migliore per la vendita, ad esempio $ 9,99.

In cambio il Broker riceverà un compenso pari ad una percentuale del guadagno del market maker, detto appunto PFOF.

Le autorità che hanno analizzato questa pratica hanno però affermato che gli investitori retail non otterrebbero la migliore esecuzione possibile. Infatti, i Broker possono essere incentivati a indirizzare gli ordini a terze parti, non in base a chi offre l’esecuzione migliore ma a chi offre il PFOF più elevato.

Dall’altra parte, i broker hanno invece difeso la PFOF, affermando che tale meccanismo permetterebbe agli investitori e traders di ottenere un grosso vantaggio in termini di costi.

Secondo diverse analisi, un numero ristretto di investitori retail è a conoscenza di questa metodologia che sta dietro i broker a zero commisioni e dato che queste discrepanze di prezzo in molti casi hanno un impatto minuscolo (si parla dell’ordine di centesimi) non ne sembrano troppo preoccupati.

Il problema, tuttavia, come ha dichiarato Gensler, presidente della SEC, è quello della trasparenza.

Problema che, di fatto, è già stato riscontrato in passato.
Nel 2020, infatti,  Robinhood ha ricevuto una multa da 65 milioni di dollari per non aver comunicato ai propri clienti l’utilizzo di questa tecnica.

In Europa l’ESMA, l’autorità che controlla il mercato, si è recentemente espressa a riguardo affermando come la PFOF sia incompatibile con le norme attualmente in atto nel MIFID II. Sembra infatti che si voglia andare verso un divieto nell’utilizzo di tale pratica, come già accade nel Regno Unito.

Sarà ora interessante osservare come le autorità di regolamentazione al di fuori dell' UE affronteranno la questione nei prossimi mesi.

Essendo noi in primis investitori retail, questo è un tema che ci riguarda da vicino e proprio per questo continueremo a seguire l’evolversi della vicenda.