Cosa hanno comprato e venduto i big di Wall Street?

Feb 22, 2023

In questo focus andremo a vedere cosa hanno comprato e venduto i big di Wall Street durante l’ultimo trimestre del 2022.

Devi sapere che gli investitori istituzionali che hanno più di $ 100 milioni in gestione sono tenuti a rivelare le loro partecipazioni azionarie alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti entro 45 giorni dalla fine di ogni trimestre. 

Il deposito riflette però solo ciò che le aziende detenevano alla fine del trimestre precedente, non necessariamente come appaiono oggi i portafogli. 

Tuttavia, molti investitori lo vedono come un momento per avere un'idea di come i principali gestori di fondi si stanno muovendo sui mercati.

Facciamo però prima un salto a qualche mese fa, e per dare un po’ di contesto vediamo quello che stava accadendo prima dell’inizio del quarto trimestre del 2022.

Gli investitori stavano entrando nel mese di settembre dopo un rialzo del 20% dei mercati iniziato a giugno.

Nel mentre, lo speech hawkish di fine agosto di Powell, tenutosi a Jackson Hole, aveva placato l’euforia dei mercati, sottolineando come l’inflazione fosse ancora troppo alta e dichiarando che ci sarebbero stati ulteriori rialzi dei tassi in futuro.

A pensarci, è tuttora la narrativa che sentiamo dai funzionari economici della Fed…

Ad ogni modo, dato questo contesto, vediamo ora come si sono mossi gli investitori.

Partiamo da “Big Short”, nonché Michael Burry, noto per la sua “scommessa” vincente sui mutui subprime nel 2008. Lo stesso, in un recente post del 31 gennaio, postava un tweet con su scritto “vendere”.

Quando le azioni hanno cominciato a salire, Burry ha prontamente cancellato non solo il tweet ma il suo intero account, per riattivarlo solo una settimana dopo con l'ennesimo tweet sarcastico.

Ciò che è degno di nota è che solo un mese prima che Mr Burry esortasse i suoi seguaci a vendere, era impegnato, tramite Scion Asset Management, il suo hedge fund, a comprare nuove azioni.

Burry infatti, durante il Q4 2022, aveva ridotto la sua principale partecipazione in portafoglio nell'operatore carcerario privato Geo Group del 47% e in Qurate Retail del 70%.

Tra le new entry notiamo come Burry abbia fatto un investimento su due giganti cinesi. 

Nello specifico, aveva acquistato 50.000 azioni di Alibaba, dal valore di $ 4,4 milioni e costruito una posizione 4,2 milioni di dollari in JD.com, anticipando forse il processo di riapertura che la Cina aveva avviato quest'anno.

Con l'aiuto dell’immagine seguente, vediamo che qualora Burry avesse cominciato ad accumulare posizioni a partire da settembre 2022 (linea verticale rossa), dovrebbe essere riuscito a toccare proprio quello che per ora è stato il bottom di entrambe le aziende.

Tuttavia, non sappiamo se Burry oggi detenga ancora nel proprio portafoglio questi titoli o se dopo un rialzo superiore al 50% dai minimi abbia deciso di scaricare la sua posizione.

Questo lo scopriremo solo con i prossimi documenti…

Di seguito il portafoglio completo di Burry, che come vediamo è molto concentrato in pochi titoli. Sì osservi che negli ultimi anni il periodo di mantenimento di ciascun titolo è stato più breve del passato: sembrerebbe stia adottando ultimamente una politica di compra-vendita molto più frequente.

Un investitore che è invece solito mantenere le sue posizioni in portafoglio per anni e anni è Warren Buffett.

L’oracolo di Omaha ha recentemente venduto più azioni di quante ne abbia acquistate, tra cui la sua partecipazione in Taiwan Semiconductor Manufacturing, ridotta dell'86% solo pochi mesi dopo aver rivelato il suo acquisto. 

Tuttavia, secondo Bloomberg, supponendo che lo stock picker abbia venduto al prezzo medio del periodo, l’operazione in Tsmc potrebbe aver comunque fruttato $ 3,7 miliardi.

Al 31 dicembre, la posizione più grande di Berkshire rimane Apple a 895,1 milioni di azioni, ovvero $ 116,3 miliardi, pari al 39% del portafoglio.

Le altre prime 5 partecipazioni sono:

  • Bank of America: invariata a 1,01 miliardi per un valore di 33,5 miliardi di dollari
  • Chevron: ridotta di 2,4 milioni di azioni a 162,9 milioni per un valore di 29,3 miliardi di dollari
  • Coca-Cola: invariata a 400 milioni per un valore di 25,4 miliardi di dollari
  • American Express: stabile a 151,6 milioni per un valore di 22,4 miliardi di dollari

Di seguito le sue principali azioni in portafoglio:

A differenza di Burry, vediamo un portafoglio con molte più azioni (49), nonostante i primi tre titoli costituiscano praticamente il 60% del suo portafoglio totale.

Nell’ultimo anno Berkshire Hathaway sta sovraperformando l'indice S&P500, come possiamo vedere dall’immagine seguente.

Infine, andiamo ad analizzare Bridgewater Associates.

La società di Ray Dalio ha acquistato una quantità significativa di azioni legate al settore finanziario, tra cui JP Morgan, Bank of America e Citigroup, prospettando, forse, che ulteriori rialzi dei tassi possano essere favorevoli ai conti delle banche.

JP Morgan in particolare, è stato il titolo preferito di Dalio nell’ultimo trimestre.

A differenza delle altre banche, quest'ultima ha già fortemente investito in intelligenza artificiale, collocandosi prima tra gli istituti di credito all'interno dell’Evident AI Index, un benchmark pubblico delle principali banche che misura il loro avanzamento nell’intelligenza artificiale. 

Inoltre a dicembre, i titoli bancari hanno subito un calo di circa il 7%. 

Chissà se Dalio avrà approfittato proprio di quel momento per far scorte di finanziari.