Come investire sfruttando la rotazione settoriale

Sep 06, 2023

L’indice S&P 500 è ormai noto a tutti, contiene le 500 aziende a maggiore capitalizzazione del mercato azionario statunitense. A sua volta questo indice può però essere scomposto in sottoindici in base ai settori di appartenenza delle varie aziende.

Questi settori presi singolarmente e in base a diversi fattori tendono ad avere performance migliori o peggiori dell’indice S&P500 stesso.

Quali sono i settori e come capire quando uno di questi sta per sovraperformare l’indice? Scopriremo tutto in questo focus.

L’indice S&P 500 contiene aziende appartenenti a moltissimi settori e industrie. Nello specifico, è composto da 11 settori, che a loro volta sono divisibili in 24 gruppi industriali, che al loro interno hanno circa 69 industrie diverse.

Solitamente è sufficiente analizzare gli 11 settori. Di seguito vediamo quali sono.

  1. Il settore dell'Information Technology.
  2. Il settore sanitario
  3. Il settore finanziario
  4. Il settore dei beni di consumo discrezionali
  5. Il settore dei servizi di comunicazione
  6. Il settore industriale
  7. Il settore dei beni di consumo di base
  8. Il settore energetico
  9. Il settore dei servizi pubblici
  10. Il settore immobiliare
  11. Il settore dei materiali

È inoltre importante tenere a mente che ogni settore ha un peso diverso all’interno dell’indice, come possiamo vedere di seguito.

In altre parole questo vuol dire che per ogni euro investito, 28 centesimi andranno in aziende relative al settore tech.

Le performance dell’indice S&P 500 nel suo complesso dipendono quindi da quelle dei singoli settori che lo compongono. 

Vediamo ad esempio come i titoli tech siano andati decisamente bene da inizio anno, mentre non possiamo dire lo stesso di quelli legati al settore delle utilities.

Un altro modo per vedere questo grafico è osservare la forza relativa dei singoli settori rispetto all’indice S&P 500.

Questo non consiste in altro che in un rapporto tra l’andamento del settore che si vuole analizzare e il suo indice di riferimento.

Di seguito possiamo osservare la forza relativa dei finanziari rispetto all’S&P 500. 

Guardare questo grafico ci permette in breve di capire se il settore in analisi si sta comportando meglio o peggio dell’indice. In questo caso peggio.

Viene ora da chiedersi, perché alcuni settori vanno meglio di altri?

Per capirlo apriamo una piccola parentesi sui cosiddetti business cycle.

Dobbiamo immaginarci che l’economia nel lungo termine cresca in maniera lineare, ma per raggiungere quella crescita compie dei cicli che si susseguono più o meno regolarmente.

In maniera semplificata proviamo a ripercorrere brevemente tutto il ciclo economico.

Partiamo da una fase di massima contrazione dell’economia, a cui seguiranno diverse forme di stimoli economici da parte delle banche centrali per far riprendere l’economia, come il Quantitative Easing o il taglio dei tassi di interesse.

Piano piano l’economia comincerà quindi a ripartire e così anche la domanda fino ad arrivare a un momento di massima espansione. A questo punto l’inflazione tende ad aumentare troppo, spingendo le banche a rialzare nuovamente i tassi di interesse, rallentando la domanda e quindi l’economia.

Lo step successivo coincide con un rallentamento economico, e si ritorna quindi al punto di partenza.

Questo è ciò che accade a livello teorico, ma non sempre è tutto così lineare. 

Spesso un ciclo può essere quasi del tutto saltato o durare molto poco. Insomma non è così facile. Però è un ottimo punto di partenza per provare ad analizzare, attraverso i vari dati macro, in che scenario ci troviamo. 

Prova a far mente locale e ricordare ad esempio cos’è successo con lo scoppio della pandemia: forte contrazione, stimoli monetari e fiscali, inflazione che è aumentata con la ripresa economica e successivi aumenti dei tassi per rallentare i prezzi.

Una volta capito in che ciclo ci troviamo dobbiamo capire che i mercati tendono a muoversi con anticipo, cercando di anticipare il futuro. 

Per questo, se dal punto di vista economico ci troviamo in uno di questi scenari, i mercati ne stanno già anticipando il prossimo, posizionandosi di conseguenza.

Questo in altre parole vuol dire che il bottom del mercato tenderà a prevedere l’arrivo vero e proprio della recessione.

Così all’opposto, il mercato potrebbe riprendere a salire quando l’economia si trova ancora nel bel mezzo di una recessione, proprio perché gli investitori staranno già guardando oltre, ovvero alla ripresa economica.

Da questo grafico possiamo infatti vedere come il ciclo finanziario (linea nera) anticipa quello economico (linea blu). In ognuna di queste fasi ci saranno quindi settori che tenderanno ad avere performance migliori.

Come possiamo notare, quello che si viene a creare è una vera e propria rotazione settoriale. 

Non è un caso che i migliori settori del 2022 siano ora, in molti casi, i peggiori. E questo perché gli investitori stanno cercando di anticipare uno scenario diverso rispetto a mesi fa e di conseguenza anche i titoli che avranno in portafoglio tenderanno a cambiare.

Molti investitori cercano di sfruttare questa strategia per aver il maggior vantaggio statistico nella selezione dei settori che potrebbero performare meglio.

Non va tuttavia trascurato che si tratta di un'operatività molto più dinamica rispetto all'investimento nel lungo periodo, richiedendo inoltre di rimanere costantemente aggiornati sull’andamento del mercato.