Che azione regalare ai propri figli?

Dec 21, 2022

Mancano ormai pochi giorni a Natale e da investitori, risparmiatori e appassionati al mondo finanziario un’idea originale di regalo potrebbe essere quella di far trovare sotto l’albero un’azione.

Se si volesse optare per questa tipologia di regalo, c’è una domanda non facile a cui dover dare una risposta.

Ovvero, se volessi comprare oggi un’azione da regalare al proprio figlio, cuginetto o nipotino in modo tale che tra 20 anni, quando sarà grande, potrà ricordarsi di quel regalo come un dono molto redditizio, su che azienda mi dovrei concentrare?

Tralasciando per un momento gli aspetti fiscali, burocratici e legali che comporterebbe questo tipo di regalo, il messaggio di questo focus è che trovare un’azienda attualmente leader di mercato e che lo rimanga anche tra 20 anni è una scelta davvero molto ardua. 

Infatti, la maggior parte di quelle che sono le più grandi aziende attualmente in circolazione tra 10 anni saranno molto probabilmente totalmente ridimensionate o addirittura fallite.

Lo so, mi potresti prendere per pazzo, ma la storia ci insegna proprio questo. 

Questi dati fanno ancora più riflettere nella situazione attuale dove il mondo si sta evolvendo velocemente e dove nascono nuove tecnologie a un ritmo maggiore rispetto al passato.

A prima vista l’evoluzione delle aziende può sembrare abbastanza statica: i ventenni di oggi sono cresciuti sentendo parlare unicamente di Apple, Microsoft e Google.

Allargando l’orizzonte temporale la storia tuttavia cambia. 

Ogni epoca contemporanea è stata infatti contraddistinta da quelli che potremmo definire dei megatrend, che solo poche aziende esistenti hanno saputo cavalcare, mentre la maggior parte è stata soppiantata da nuove realtà.

Tornando per esempio al primo gennaio del 2000, quindi ad oltre 20 anni fa, queste erano le principali aziende per capitalizzazione:

Sono bastati 4 anni, anche a causa dello scoppio della bolla delle Dot.com, che nel gennaio 2004 la top 10 era stata già ribaltata. Microsoft aveva perso il primo posto a favore di General Electric, che aveva una capitalizzazione di mercato di $ 309 miliardi. 

Tornando ancora più indietro nel tempo, negli anni 60-70 si parlava delle cosiddette “Nifty Fifty", ovvero le cinquanta azioni a grande capitalizzazione più popolari in quegli anni. Tra le altre, troviamo Xerox (XRX), IBM, Polaroid e Coca-Cola (KO). Queste aziende erano anche definite one-decision stocks, cioè azioni da acquistare e detenere in portafoglio a lungo termine.

Spostandoci qualche anno più avanti, tra gli anni 80 e 90 vediamo un totale cambio di gerarchie.

Dal 1985 ha cominciato infatti a gonfiarsi la bolla dei titoli giapponesi. Il Nikkei 225, l'indice azionario della borsa di Tokyo, nel giro di soli 5 anni è aumentato di oltre il 200%, raggiungendo valori che, anche oggi, a distanza di oltre 30 anni, non sono mai più stati toccati.
Passando velocemente agli anni 2000, dove le azioni legate a internet hanno fatto da protagonista, si arriva al 2010, quando le azioni cinesi ricoprivano 3 delle prime 10 posizioni.

Oggi la top ten è nuovamente cambiata. Nove su dieci posizioni sono occupate da aziende statunitensi, molte delle quali non erano tra le prime posizioni 10 anni fa. Amazon è una new entry, come anche Tesla e Visa.

Da chi saranno occupati i primi 10 posti nel giro di qualche anno?

Dobbiamo considerare che ogni azienda durante la sua esistenza affronta un vero e proprio ciclo. C’è chi riesce a bruciare le tappe più velocemente e chi invece ci mette di più, ma ad ogni modo gli step che dovranno affrontare saranno pressoché gli stessi.

Nella fase di nascita l’azienda si presenta al mercato e deve farsi conoscere, oltre a dover cercare capitali per crescere. Questa è una delle fasi più lunghe, in cui le vendite sono basse (ma in lento e costante aumento), ci sono molti costi da sostenere e la redditività è nulla o molto bassa. Proprio per questo motivo la maggior parte delle aziende fallisce proprio in questa prima fase.

Si entra poi nello sviluppo, momento in cui l’impresa affronta un momento di forte espansione. I clienti apprezzano i prodotti offerti, l'organico incomincia a crescere per soddisfare la domanda, si raggiunge il punto di pareggio tra costi e ricavi e arrivano i primi utili. 

Durante la fase della maturità del ciclo di vita aziendale si acquisiscono i massimi risultati economico-finanziari. Il prodotto dell'impresa è ormai noto e affermato sul mercato e i clienti ne sono soddisfatti. Le fusioni e le acquisizioni sono comuni in questa fase, così come la quotazione in borsa. È questo il momento in cui si dovranno gettare le basi affinché l’azienda rimanga al passo coi tempi.

Si arriva infine alla fase di declino, in cui le vendite calano, l’interesse per i prodotti o i servizi offerti diminuisce e l’azienda deve trovare il modo di ristrutturarsi finanziariamente e strategicamente per non scomparire per sempre.

Come investitori dobbiamo sempre tenere a mente quanto appena visto e rivalutare costantemente il modello di business delle aziende che abbiamo nel nostro portafoglio, cercando di capire se saranno in grado di rimanere leader nel loro settore o se pian piano tenderanno a perdere quote di mercato.

Detto ciò, hai in mente su che titolo puntare?