Buffett “scommette” ancora sul Giappone: dovresti farlo anche te?

Apr 19, 2023

Settimana scorsa l’intero mercato azionario giapponese ha chiuso in rialzo del 3,5% sulla scia delle ultime mosse fatte da Warren Buffett.

Il numero uno della Berkshire Hathaway, in visita in Giappone, ha dichiarato di aver aumentato i suoi investimenti nel paese del Sol Levante.

Non si tratta infatti di una novità per Buffett, che già 3 anni fa aveva investito ben $ 6 miliardi in 5 società giapponesi e l’anno scorso ha successivamente aumentato le quote detenute.

La news degli ultimi giorni riguarda un’ulteriore presa di posizione dell’Oracolo di Omaha, che ha portato la partecipazione della Berkshire a circa il 7,4% dal 5% del 2020 in tutte e cinque le società e non esclude in futuro di poterla aumentare fino al 9,9%.

Ma di che aziende stiamo parlando?

  • Mitsui & CO: l'azienda si occupa della produzione, esportazione e importazione di prodotti siderurgici, componenti automobilistici e lavorazione dell'acciaio;
  • Itochu: un conglomerato multinazionale giapponese che opera in diversi settori commerciali come tessile, macchinari, metalli, energia, prodotti chimici, alimentari e servizi finanziari;
  • Marubeni: una delle più grandi aziende commerciali del paese. Opera in diversi campi, tra cui energia, agricoltura, metalli, prodotti chimici e trasporti;
  • Sumitomo: multinazionale giapponese che opera in un'ampia gamma di settori, come l'elettronica, i prodotti chimici, le costruzioni e i trasporti;
  • Mitsubishi: la più grande società commerciale del paese. Il suo business varia tra automobili, energia, metalli e macchinari;

Insomma come puoi ben capire queste società, conosciute anche come "sogo shosha", sono dei grossi conglomerati che commerciano moltissimi prodotti e materiali e sono strettamente legate al settore energetico, settore in cui Buffett è molto esposto.

Nonostante tutte e cinque siano state fortemente colpite dai problemi di interruzione della catena di approvvigionamento, osservando l’andamento dei titoli per ora si è trattato di una scommessa vincente per Buffett.

I problemi non dovrebbero inoltre essere finiti, con le stime che vedono un calo dell’utile netto nei primi tre mesi dell’anno per tutte e cinque le società.

Tuttavia, come Buffett stesso ha dichiarato, queste tipologie di aziende hanno come aspetto attraente il fatto che effettuano molti buyback.

"Se stanno riacquistando le loro azioni, generalmente lo consideriamo un vantaggio. Ci piace l'idea che il numero di azioni diminuisca".

Questi 5 colossi giapponesi, ormai da diversi anni nella watchlist dell’investitore, potrebbero non essere gli unici. Il miliardario 92enne ha infatti comunicato di tenere in considerazione altri investimenti in società del paese.

Ma non è finita qui…

La Berkshire Hathaway ha infatti iniziato a emettere obbligazioni in yen (la valuta giapponese). 

L’offerta prevede sette tranche e si tratta della prima emissione di bond denominati in valuta locale da parte di un soggetto straniero da quando si è insediato il nuovo governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda

I proventi dell’operazione saranno utilizzati per scopi aziendali generali, incluso il rifinanziamento di alcuni debiti.

Viene ora da chiedersi perché proprio il Giappone?

L'ultima visita di Buffett in Giappone è avvenuta nel 2011, poco prima che Kuroda e il defunto ex primo ministro giapponese lanciassero l'Abenomics, cioè una serie di iniziative macroeconomiche con lo scopo di sollevare il Giappone dalla decennale depressione economica.

Se vuoi scoprirne di più ti rimando a questo approfondimento sul Blog di Analitica.

Ad ogni modo il Giappone si trova in una situazione molto delicata.

Il prodotto interno lordo dello scorso anno è rimasto circa lo stesso del 2017, 2018 e 2019, e appena al di sopra dei livelli raggiunti per la prima volta alla fine del 1990. Come possiamo infatti vedere dal prossimo grafico, la crescita è stata molto contenuta negli ultimi anni.

Inoltre, la popolazione giapponese è in declino da oltre un decennio e continua ad invecchiare, riducendo, di conseguenza, la dimensione della forza lavoro.

Come sottolineavo prima, l’esperimento di politica monetaria intrapreso dal paese negli ultimi 10 anni, con il controllo della curva dei rendimenti, ha permesso ad aziende, che in altre situazioni sarebbero fallite, di andare avanti a suon di aiuti, oltre a far crescere, seppur lentamente, l’economia del paese.

Ora la situazione si trova a un bivio, con il nuovo governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, che potrebbe invertire la rotta e rendere la politica monetaria più restrittiva.

Sicuramente un settore che potrebbe beneficiare da un contesto di tassi di interesse in possibile rialzo è quello finanziario, con banche e istituti creditizi.

Inoltre, uno yen giapponese più forte rispetto al dollaro USA e ad altre valute dei mercati sviluppati potrebbe essere favorevole agli asset del paese e alle aziende che importano dall’estero, oltre che alla spesa dei consumatori.

Buffett avrà fatto sicuramente molte altre considerazioni prima di aumentare la sua partecipazione in questi titoli, anche e soprattutto a livello fondamentale, visto che è solito tenere in portafoglio le azioni acquistate per molti anni.

Inoltre, non è scontato che l’investitore miliardario abbia in piano un’altra grande operazione nel paese.

Nonostante emulare Buffett è pressoché impossibile per diverse questioni che puoi approfondire qui. Quello che possiamo in conclusione apprendere da questa operazione è di non limitarsi soltanto a osservare il mercato europeo o americano, ma di guardare anche oltre e cercare opportunità di investimento in tutto il mondo in base al contesto economico che sta attraversando un determinato paese.